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Le cinque abilità dell’intelligenza emotiva
Felicity Brooks e Frankie Allen, rispettivamente autrice e grafica, parlano di quello che hanno imparato sull’educazione socio-emozionale mentre lavoravano al libro L’abbiccì delle emozioni.
L’abbiccì delle emozioni è stato realizzato secondo i principi dell’educazione socio-emozionale elaborata dal Centro per l’intelligenza emotiva dell’Università di Yale. Meglio conosciuto come Metodo RULER, questo approccio si basa sul lavoro rivoluzionario di due psicologi che 50 anni fa elaborarono il concetto di ‘intelligenza emotiva’ e ha come obiettivo quello di insegnare ai bambini (e ai loro insegnanti) le cinque abilità dell’intelligenza emotiva: riconoscimento (Recognizing), comprensione (Understanding), definizione tramite un vocabolario emozionale (Labelling), espressione (Expressing) e gestione (Regulating) delle emozioni.
Migliaia di scuole negli Stati Uniti e in tutto il mondo hanno adottato il Metodo RULER e diversi studi hanno dimostrato che i bambini che frequentano questi istituti sono meno ansiosi, si comportano meglio, hanno maggiori capacità di concentrazione e sono più indipendenti. In poche parole, i bambini con un’intelligenza emotiva più sviluppata sono più preparati a gestire gli aspetti emotivi della loro quotidianità e quindi hanno la serenità necessaria per concentrarsi su tutto quello che la scuola ha da offrire.
Ovviamente non è stato facile trasformare un approccio educativo olistico in un appassionante libro per bambini. Con l’aiuto del testo e delle meravigliose illustrazioni di Mar Ferrero, abbiamo cercato di aiutare i più piccoli a imparare a riconoscere emozioni e sentimenti (propri e altrui) attraverso la decodificazione delle espressioni facciali e del linguaggio del corpo; a scoprirne i nomi; a capire perché ci sentiamo in un determinato modo; ad accettare che emozioni diverse possono mescolarsi tra di loro; a capire che le emozioni vanno e vengono e che quindi non sono costretti ad accettare uno stato d’animo sgradito. Con la pratica i più piccoli possono imparare a decidere in che modo esprimere qualunque emozione e diventare molto empatici, così da essere gentili gli uni con gli altri. I bambini più grandi, inoltre, possono scoprire che parlare di sé stessi in termini negativi (“Non so fare niente!”) non è una sana abitudine e che farebbero meglio a concentrarsi sulle loro qualità e a imparare a volersi bene.
Anche inventare una rappresentazione visiva dei sentimenti e trovare le parole giuste per descriverli non è stata una passeggiata. Alla fine abbiamo deciso di adottare una tecnica, utilizzata in ambito RULER, che associa un colore a ogni emozione per cui i bambini possono utilizzare i colori al posto delle parole per esprimere come si sentono.
Abbiamo anche inventato delle similitudini per descrivere le emozioni, alcune suggerite dai bambini che ci hanno aiutato a scrivere il libro. Le mie preferite sono: “Mi sento come se nuotassi nella luce del sole”, per la felicità, e “Mi sento come se la mia coperta mi stesse abbracciando”, per la calma. Il libro è ricco anche di metafore. Per esempio le “emozioni frizzanti” sono quelle più problematiche da gestire perché sono come le bollicine di una bibita gassata, pronta a esplodere in qualunque momento se non si trova il modo giusto per farle uscire in maniera controllata.
Il messaggio principale del libro è che la cosa migliore da fare è PARLARE sempre con qualcuno di come ci si sente. Il libro include anche qualche consiglio per i genitori, e per chiunque passi del tempo con i bambini, per aiutare i più piccoli a gestire le proprie emozioni anche a casa. Visto il numero sempre più alto di bambini che manifestano segni di ansia, anche nella scuola primaria, speriamo che L’abbiccì delle emozioni, oltre a essere una lettura interessante e perfino divertente, aiuti a promuovere l’importanza del benessere psicofisico a qualunque età.